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Riflessioni sul 4 Luglio – Reflections On The 4th Of July

5 luglio 2011

I was shocked over the weekend to witness a full-scale talking point in the media demonizing our Founders and the precious Constitution. Please comment below with examples you’ve witnessed over the weekend so we can compile a more detailed report later in the week. Please get this report out to everyone you know. It is our job as 21st Century Paul Reveres to raise the alarm that the enemy is within the gates working overtime to destroy the Republic and reduce us to absolute slavery.

 

by Brandon Smith from Alt Market

Ognuno riceve ciò per cui paga..O, più precisamente, ognuno riceve ciò per cui lavora. Più di 230 anni fa, un gruppo di coloni del Nuovo Mondo realizzò che la Libertà, per la cui ricerca avevano viaggiato per mezzo pianeta, non sarebbe mai stata raggiunta, se non avessero affrontato il pugno di ferro nemico da cui erano fuggiti. La loro Dichiarazione di Indipendenza fu una lotta essa stessa. La maggior parte degli Americani a quel tempo non era convinta di supportare la rivoluzione. Molti erano indecisi anche dopo che la guerra era stata vinta. Alla fine, l’impero più potente e vasto sulla terra in quel periodo, l’Impero Britannico, veniva sconfitto da una piccola parte della popolazione americana: contadini, artigiani, commercianti, pionieri, che avevano combattuto con tanta forza di volontà, con tanta passione, che furono capaci di convincere altre nazioni (come la Francia) che un obiettivo simile fosse possibile. Fu così che trasformarono il Mondo per sempre. L’impossibile era ora, appunto, possibile. L’uomo comune poteva determinare il proprio destino, e dare forma al suo proprio governo.  Nessuno e niente potranno cancellare quel momento dalla Storia, quando il Leviatano fu abbattuto, e gli uomini ottennero la vera Libertà.

Ognuno riceve quello per cui lavora.

Io e molti altri della mia generazione ci siamo in passato sentiti sperduti, come se fossimo nati in un tempo sbagliato e vivessimo in una società e una nazione tanto distorta e volta all’indietro che noi non saremmo mai stati capaci di assimilarla. All’inizio, sospetti che ci sia qualcosa di sbagliato in te, ma poi, inizi a realizzare che tu sei semplicemente onesto, e che invece c”è qualcosa di molto sbagliato nel mondo. La questione allora è se rischiare o meno se stessi e la propria ragione conformandosi, o se rischiare ancora di più e cercare di aggiustare gli sbagli. Sbagli in cui tu sei nato. Hai il coraggio di ripulire gli errori delle generazioni passate e mettere le cose a posto, o lasci piuttosto questi opprimenti problemi ai tuoi figli? Il 4 Luglio del 1776 una coraggiosa organizzazione di uomini e donne ha offerto se stessa per essere uno scudo per chi sarebbe venuto dopo. Loro osarono dire “ora basta”.  E in questo giorno, in questo tempo di rinnovate tirannie, noi dobbiamo considerare se non sia il nostro momento di farsi avanti e divenire il muro che ferma la tempesta.

L’Indipendence Day non ha niente a che fare con il bieco nazionalismo, o con lo statalismo, niente a che fare con il servilismo collettivista verso una burocrazia pervasiva; riguarda invece la rinascita dell’individuo di fronte al dispostismo opprimente, e la creazione di una nazione il cui fondamento era il nutrimento di questo individualismo contro i desideri del governo. Una filosofia della decentralizzazione che doveva sostituire le propensioni elitarie al potere e al dominio.

Il 4 Luglio è una pietra miliare, un oasi neggli annali della storia, in cui il vero potenziale dell’umanità potè essere intravisto, anche se solo per un momento.

Da allora, gli uomini hanno permesso che il velo si estendesse di nuovo. Abbiamo lasciato che venissimo manipolati, truffati, condizionati, e schiavizzati. Abbiamo abbandonato la nostra auto-sufficienza, e siamo diventati completamente dipendenti dal sistema politico ed economico, su cui non abbiamo più nessuna reale influenza. L’America ha perso se stessa, e il buio si fa sempre più cupo. Per quelli che si sono svegliati in questa realtà, posso solo dire che non sono i primi. Altre sono venuti prima di te. Altri hanno combattuto in passato. Altri sono stati vittoriosi. E ci hanno lasciato un’eredità importante. Sappiamo cosa adesso può essere compiuto, se sono abbiamo la determinazione di provarci. Sappiamo anche cosa è necessario per avere successo. Sappiamo cosa è stato sacrificato in passato, e cosa deve essere sacrificato ora di nuovo. Tutti i 4 Luglio degli ultimi due secoli, ci hanno ricordato cosa comporta essere liberi.

E’ importante celebrare i successi passati e imparare dalle lotte dei nostri antenati. E’ un nostro arricchimento dedicare almeno un giorno alla celebrazione di ciò che è il meglio della nostra natura, per incarnare e rendere tangibili i nostri principi.

E’ onorevole ringraziare chi ha dato così tanto, ma questa non è la fine delle nostre responsabilità. Siamo anche chiamati ad assicurare che il patrimonio che abbiamo ereditato si conservi. La nostra coscienza ci impone non solo di mantenere le strutture della libertà, ma che se ne costruiscano altre ancora. Abbiamo moltissimo da fare e pochissimo tempo per farlo.

Ognuno riceve ciò per cui lavora. E’ il momento di andare a lavorare..

 

 

From → TEORIA POLITICA

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